martedì 23 luglio 2013

Le prove invalsi? Bene, se fossero tarate sugli obiettivi indicati dalle Indicazioni nazionali

Premessa: sono favorevole alle famigerate prove Invalsi.
Conseguenza numero 1: trovo poco professionale aiutare gli alunni a copiare; significa che si pensa di non aver fatto un buon lavoro durante l'anno scolastico.
Conseguenza numero 2: penso di avere il diritto di criticare la scelta fatta quest'anno per le prove di italiano, soprattutto quella del testo di Cerami.
Critico perché non mi pare un testo in linea con gli obiettivi e i traguardi di competenza indicati dalle nuove Indicazioni Nazionali.
Le Indicazioni parlano chiaro; al termine del primo ciclo di istruzione gli studenti, individualmente devono essere in grado di analizzare testi funzionali, testi espositivi e descrittivi. 
I testi letterari, soprattutto quelli articolati e difficili, possono essere affrontati sì, ma nel corso di lavori in piccoli gruppi, e con la supervisione dell'insegnante.
Diventa questo allora il problema; non si può tornare indietro alla prima difficoltà dicendo che è tutto da buttare. Bisogna invece, di anno in anno, aiutare chi prepara le prove a tararle in modo tale da essere utili.
Le prove sono utili se si basano su una serie di obiettivi comuni e condivisi; e penso che analizzare e approfondire quelli delle Indicazioni Nazionali possa essere il lavoro che dovranno fare assieme insegnanti e responsabili dell'Invalsi nel corso del prossimo anno scolastico.

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