1. Fornire Feedback all'insegnante
2. Lavorare sui modelli
3. Fornire Feedback ai compagni
4. Quali tipologie di compito
2. Lavorare sui modelli
Nella prima parte di questo articolo si è detto che il micro-compito
realizzato degli studenti deve essere valutato sulla base di una rubrica di
valutazione condivisa con la classe. Ma come si arriva a costruire questa
rubrica di valutazione?
Il percorso deve essere rigoroso e preciso, per consentire anche agli alunni meno dotati o meno motivati di arrivare a maturare una competenza di valutazione e di autovalutazione e per mettere i più autonomi nelle condizioni di ragionare sulla efficacia di azioni che già mettono in atto in modo inconsapevole.
Il percorso deve essere rigoroso e preciso, per consentire anche agli alunni meno dotati o meno motivati di arrivare a maturare una competenza di valutazione e di autovalutazione e per mettere i più autonomi nelle condizioni di ragionare sulla efficacia di azioni che già mettono in atto in modo inconsapevole.
COME
Ogni volta che si introduce un compito o un micro compito
nuovo è opportuno proporre degli esempi concreti di quel compito (àncore,
exemplar, modelli).
Se chiedo di realizzare una presentazione digitale porterò ai miei studenti almeno tre presentazioni digitali; lo stesso devo fare con le poesie, con le relazioni scientifiche, con i disegni tecnici.
Possono diventare micro compiti e quindi modelli, anche momenti importanti intermedi come la progettazione (lo storyboard di una presentazione digitale fatto a matita, il progetto per punti di una relazione scientifica, le fasi preparatorie di un disegno tecnico), la rielaborazione, la correzione.
I tre modelli proposti non devono essere perfetti, possono invece essere ad un livello di qualità differente.
Se chiedo di realizzare una presentazione digitale porterò ai miei studenti almeno tre presentazioni digitali; lo stesso devo fare con le poesie, con le relazioni scientifiche, con i disegni tecnici.
Possono diventare micro compiti e quindi modelli, anche momenti importanti intermedi come la progettazione (lo storyboard di una presentazione digitale fatto a matita, il progetto per punti di una relazione scientifica, le fasi preparatorie di un disegno tecnico), la rielaborazione, la correzione.
I tre modelli proposti non devono essere perfetti, possono invece essere ad un livello di qualità differente.
A questo punto si chiede agli studenti di identificare,
prima individualmente e poi in piccoli gruppi, i criteri di qualità che stanno
alla base dei prodotti proposti loro e analizzati.
[E qui è opportuno specificare quello che deve essere il
lavoro preliminare dell’insegnante:
a. deve aver identificato con i colleghi del suo dipartimento la relazione che ci deve essere tra il compito che si intende proporre e le conoscenze, abilità e competenze che si intendono sviluppare grazie ad esso;
b. deve aver identificato con i colleghi del suo dipartimento i criteri di qualità del compito che ha intenzione di proporre alla classe;
c. deve aver trovato modelli utili per favorire una discussione in classe che faccia emergere quei criteri.
Se uno dei criteri di una presentazione digitale è utilizzare caratteri sufficientemente grandi da essere letti anche dall’ultima fila dell’aula, e poi presentiamo tutti materiali con caratteri formato 10 o 11, è difficile che gli studenti da soli facciano poi emergere quel criterio.]
a. deve aver identificato con i colleghi del suo dipartimento la relazione che ci deve essere tra il compito che si intende proporre e le conoscenze, abilità e competenze che si intendono sviluppare grazie ad esso;
b. deve aver identificato con i colleghi del suo dipartimento i criteri di qualità del compito che ha intenzione di proporre alla classe;
c. deve aver trovato modelli utili per favorire una discussione in classe che faccia emergere quei criteri.
Se uno dei criteri di una presentazione digitale è utilizzare caratteri sufficientemente grandi da essere letti anche dall’ultima fila dell’aula, e poi presentiamo tutti materiali con caratteri formato 10 o 11, è difficile che gli studenti da soli facciano poi emergere quel criterio.]
Che caratteristiche devono avere i tuoi appunti per esserti
utili nello studio? Che caratteristiche deve avere la tua relazione per essere
interessante e utile ad un tuo compagno della classe parallela? Che
caratteristiche deve avere la tua presentazione digitale? Ricavale dagli esempi
che ti vengono proposti, discutine con i compagni e al termine proponi al prof.
le tue conclusioni.
L’insegnante poi confronta le conclusioni della classe con
quelle da lui raggiunte con i colleghi e, orientando il dialogo, fa emergere
ciò che eventualmente non è stato colto. A questo punto, le conclusioni
definitive diventeranno gli indicatori della rubrica di valutazione di quel
compito specifico.
Gli studenti a questo punto non solo sanno cosa devono fare ma anche come lo devono fare.
Gli studenti a questo punto non solo sanno cosa devono fare ma anche come lo devono fare.
EFFETTI
Conoscere il cosa e il come, non perché gliel’ha detto il
professore, ma perché ci sono arrivati da soli (per quanto il procedimento sia
stato progettato del prof.) aiuta i ragazzi (anche quelli più in difficoltà) ad
interiorizzare procedure, obiettivi e criteri di qualità. Consente a tutti di
avvicinarsi al modello migliore analizzato e rende praticamente impossibile la
realizzazione di prodotti lontani da quelli che possono essere considerati gli
obiettivi minimi pensati per quella disciplina, per quel prodotto, per quella
classe.
Se io dico ad un gruppo di ragazzi CAMMINATE, potrà
accadere anche che si disperdano in direzioni diverse ed opposte; se invece li
invito a raggiungere un preciso rifugio alpino, tutti cominceranno a muoversi
nella direzione prevista, ognuno con la sua velocità, ma certamente ognuno sarà
nelle condizioni di dare il massimo delle proprie possibilità e di raggiungere la meta.
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