1. Fornire Feedback all'insegnante
2. Lavorare sui modelli
3. Fornire Feedback ai compagni
4. Quali tipologie di compito
4. Quali tipologie di compito
Come avremo già compreso tutto gira attorno ad un compito da
svolgere.
Si fanno domande, si forniscono feedback, si costruiscono rubriche di valutazione; tutto in relazione ad un prodotto che deve essere realizzato. Un compito che deve essere complesso e significativo per la disciplina, per l’insegnante e per lo studente.
Wiggins e McTighe (2004) ci vengono in aiuto dicendoci che può essere utile proporre compiti che chiedano agli studenti di spiegare, interpretare, applicare, avere prospettiva, empatizzare, manifestare autoconoscenza.
Si fanno domande, si forniscono feedback, si costruiscono rubriche di valutazione; tutto in relazione ad un prodotto che deve essere realizzato. Un compito che deve essere complesso e significativo per la disciplina, per l’insegnante e per lo studente.
Wiggins e McTighe (2004) ci vengono in aiuto dicendoci che può essere utile proporre compiti che chiedano agli studenti di spiegare, interpretare, applicare, avere prospettiva, empatizzare, manifestare autoconoscenza.
Posso chiedere di ripetere a pappagallo ciò che hanno
appreso oppure, per essere più efficace, posso chiedere di trovare le parole
giuste, per spiegare e far comprendere quanto appreso al loro compagno
assente. Il ragionamento messo in gioco è completamente diverso e diverso sarà
il prodotto che io mi devo attendere dal mio studente. Nel primo caso io
mi attendo che sia veloce, che usi le mie o le parole del libro, che abbia già
tutto in testa secondo una sequenza spiegata in classe; nel secondo mi
devo invece attendere che proceda lentamente, guardando in faccia l’interlocutore,
con parole proprie ed esempi personali, con rimandi al libro di testo o a
materiali portati da casa; mi attendo infine una riorganizzazione dei contenuti
del tutto personale e diversa da quella presentata dal sottoscritto durante la
spiegazione.
Come possiamo intuire i criteri di qualità delle due prestazioni sono molto diversi e orientano lo studente ad ascoltare la lezione e a studiare a casa in modo opposto. La tipologia di compito orienta l’apprendimento. In un caso avremo un apprendimento meccanico, forse più facile da valutare, ma poco significativo; nel secondo caso saremo sulla strada per la costruzione di un apprendimento significativo in grado di incidere sulla memoria a lungo termine dei nostri studenti.
Come possiamo intuire i criteri di qualità delle due prestazioni sono molto diversi e orientano lo studente ad ascoltare la lezione e a studiare a casa in modo opposto. La tipologia di compito orienta l’apprendimento. In un caso avremo un apprendimento meccanico, forse più facile da valutare, ma poco significativo; nel secondo caso saremo sulla strada per la costruzione di un apprendimento significativo in grado di incidere sulla memoria a lungo termine dei nostri studenti.
COME
Diventa allora di fondamentale importanza lavorare sui
compiti da proporre ai propri studenti, partendo dalle conoscenze, dalle
abilità, dagli atteggiamenti e dalle competenze che si vogliono sviluppare.
Io posso entrare in classe e spiegare l’entrata in guerra dell’Italia nella Prima Guerra Mondiale o posso entrare in classe e dire: Dobbiamo preparare un dossier che aiuti i nostri compagni della classe parallela a comprendere quale fu la reazione degli austriaci alla dichiarazione di guerra dell’Italia, suo alleato, il 23 maggio del 1915. Le conoscenze che arrivo ad attivare sono esattamente le stesse, ma contemporaneamente sviluppo empatia e rielaborazione delle informazioni. Non abbasso le mie attese, le rendo più chiare.
Io posso entrare in classe e spiegare l’entrata in guerra dell’Italia nella Prima Guerra Mondiale o posso entrare in classe e dire: Dobbiamo preparare un dossier che aiuti i nostri compagni della classe parallela a comprendere quale fu la reazione degli austriaci alla dichiarazione di guerra dell’Italia, suo alleato, il 23 maggio del 1915. Le conoscenze che arrivo ad attivare sono esattamente le stesse, ma contemporaneamente sviluppo empatia e rielaborazione delle informazioni. Non abbasso le mie attese, le rendo più chiare.
EFFETTI
Se entro in classe e mi limito a spiegare chiedendo di
ripetere saranno sufficienti le informazioni presenti sul libro e quanto detto
a lezione, se invece chiedo di preparare un dossier, ci sarà bisogno di cercare
materiali nuovi (es. articoli di giornali austriaci), diventerà necessario
organizzarli in modo da attirare l’attenzione dell’interlocutore e gestirli in
modo efficace anche dal punto di vista grafico. Il primo compito rende lo
studente passivo, il secondo lo rende invece attivo.
Se la motivazione è una delle molle che spingono ad apprendere sicuramente, nel secondo caso, mi troverò ad organizzare il lavoro di studenti più motivati.
Se la motivazione è una delle molle che spingono ad apprendere sicuramente, nel secondo caso, mi troverò ad organizzare il lavoro di studenti più motivati.
Conclusioni
Con questo articolo ho cercato di parlare di argomenti che
sono studiati da anni. Spero di aver contribuito a divulgarli senza cadere nel
pericolo della banalizzazione. In bibliografia è possibile trovare testi su cui
approfondire molte delle tematiche affrontate.
Il mio obiettivo era di dimostrare che è possibile diminuire
il numero di bocciature senza diminuire il livello in uscita dei propri
studenti, che l’insegnante che si pone un simile scopo non è un sognatore.
Per raggiungere traguardi simili però non bastano passione e creatività, ci vogliono metodo e rigore.
Per raggiungere traguardi simili però non bastano passione e creatività, ci vogliono metodo e rigore.