mercoledì 29 agosto 2012

L'idea di apprendimento

Mi ha fatto pensare la scelta della foto fatta dal Miur per rappresentare il proprio sito e qui sotto riportata; un gruppo di ragazzini svegli che alzano la mano contemporaneamente.
Alla fine uno solo di loro parlerà e riceverà il bravo da parte dell'insegnante che non si vede, ma sicuramente è dall'altra parte, non inquadrato.
Qual è l'idea di apprendimento che ci sta dietro?
Un'idea di apprendimento in cui lo studente rimane passivo ripetitore di quanto detto da chi è detentore delle informazioni: il professore appunto.


 Home page 

Quali altre considerazioni avrebbe ispirato un'immagine come questa?

Lo studente è soggetto attivo del suo apprendimento; l'insegnante è un coordinatore, un facilitatore che con gli stimoli e i materiali giusti lo mette nelle condizioni di lavorare in prima persona.
Ogni studente lavora e non ha bisogno dell'insegnante per ricevere gratificazioni.

Quando in Italia questa idea di apprendimento sostituirà definitivamente quella ottocentesca?



Licenza Creative Commons 

apprendimento-cooperativo-abilidendi by paolo scorzoni is licensed under a Creative Commons 

attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Unported License.

Based on a work at www.abilidendi.it.

Permissions beyond the scope of this license may be available at www.abilidendi.it.

giovedì 2 agosto 2012

Gli insegnanti possono lavorare con i genitori?

Non è facile trovare un luogo di incontro con i genitori quando si guarda la scuola dal punto di vista degli insegnanti; si pensa che ognuno debba stare al suo posto e non debba invadere il settore di competenza dell'altro. Anche i genitori sono spesso sospettosi e si chiedono se il docente voglia loro insegnare a svolgere un lavoro che sanno fare benissimo.
Le cose cambiano se uno dei due riesce a superare la rete che divide le due mansioni, prende per un braccio l'altro e cominciano a guardare assieme nelle stessa direzione, che è poi quella della crescita integrale della persona di cui hanno la responsabilità: i genitori per un periodo indefinito, gli insegnanti per un periodo molto più breve.
Se insegnanti e genitori cominciano a guardare nella stessa direzione, i rapporti cambiano le responsabilità si intersecano pur nel rispetto dell'autonomia degli interventi.
Il messaggio che passa è: andiamo assieme nella stessa direzione, aiutiamoci a costruire persone autonome e mature.
I cambiamenti veri poi, avvengono in modo graduale, sul campo e con un dispendio di energie, a volte, minimo.
Questo è quello che sta accadendo a Lusia, nella scuola media in cui insegno da alcuni anni, in provincia di Rovigo (si può dire ancora provincia di Rovigo?).
Da due anni è stato dato il via ad un mini percorso per genitori che, utilizzando il metodo cooperativo, mette i genitori stessi al centro del processo di insegnamento-apprendimento. Alla fine il compito di chi gestisce il corso è solo quello di sollecitarli con brevi interventi significativi, poi saranno i genitori stessi a produrre idee e ad aiutarsi a vicenda.
Al centro dell'argomento trattato a maggio di quest'anno, nel corso di due incontri di due ore ciascuno, sono state alcune disposizioni della mente identificate come un terreno comune al genitore e all'insegnante.
L'accuratezza e il controllo dell'impulsività, per fare solo due esempi, possono e devono essere insegnate sia a casa che a scuola e possono produrre risultati interessanti sia sul rendimento scolastico che sul comportamento desiderato tra le mura domestiche.
Trovato il settore di lavoro i genitori non hanno esitato a mettersi in gioco; hanno lavorato in gruppo e hanno prodotto delle indicazioni che sono state inserite poi tra le diapositive del corso. Indicazioni concrete che possono servire sia a chi ha partecipato al percorso di formazione sia a chi non ha partecipato.
Lavorando in questo modo anche i rapporti tra genitori e tra genitori e insegnanti si modificano, cambiano facendo aumentare la fiducia reciproca, che è poi ciò di cui la scuola di questi tempi ha bisogno.




Licenza Creative Commons
apprendimento-cooperativo-abilidendi by paolo scorzoni is licensed under a Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Unported License.
 Based on a work at www.abilidendi.it.
Permissions beyond the scope of this license may be available at www.abilidendi.it.

venerdì 3 febbraio 2012

I professori secondo Pennac

Daniel Pennac, a pagina 212 dell'edizione italiana del suo Diario di scuola, pubblicato da Feltrinelli nel 2008 e qui a fianco riportata, descrive il BRAVO INSEGNANTE come colui che NON MOLLA MAI, come colui che non si lascia ingannare dalle ammissioni di ignoranza dei suoi studenti, come colui che cerca sempre nuove strategie per coinvolgere chi si trova maggiormente in difficoltà.

Pennac mi ha fatto riflettere;  cooperative learning unità di apprendimento e insegnamento per competenze non devono essere il fine dell'insegnamento ma ciò di cui il bravo insegnante va in cerca per riuscire a  non abbandonare nessuno.
Non è colui che padroneggia un metodo o una disciplina alla perfezione e poi si dimentica dei propri studenti.

Forse è su questa idea di scuola che ci si dovrebbe confrontare.
E' vero o no che dobbiamo lavorare per non perdere nessuno per strada? E' vero o no che noi insegnanti non dobbiamo nasconderci dietro all'alibi della famiglia o della società disastrate? E' vero o no che non dobbiamo dimenticare l'importanza formativa delle nostre discipline?

Se siamo in ricerca, se siamo preoccupati per un nostro studente in difficoltà, se pensiamo sia giusto tentare in tutti i modi di agganciarlo ad una vita scolastica piena di possibilità, se cerchiamo qualcosa che ci aiuti a perseguire questi obiettivi, allora il cooperative learning può diventare un potente strumento di inclusione; se invece siamo in cerca di tecniche che ci consentano di rimanere sempre uguali a noi stessi, allora (parafrasando Gaber) non abbiamo nessuna possibilità di diventare insegnanti, ma solo involucri di insegnanti, che non arriveranno mai al cuore dei loro studenti.
Licenza Creative Commons
apprendimento-cooperativo-abilidendi by paolo scorzoni is licensed under a Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Unported License.
Based on a work at www.abilidendi.it.
Permissions beyond the scope of this license may be available at www.abilidendi.it.