E' caduto il governo lasciando tra le molte cose in sospeso il solito discorso sulla scuola.
Chi vive all'interno di essa e cerca di fare fino in fondo il suo dovere è quantomeno disorientato.
Siamo passati nel giro di pochi anni dalla Riforma Berlinguer alla Riforma Moratti e dalla Riforma Moratti alle Indicazioni Fioroni.
Ogni ministro ha voluto lasciare il segno.
E noi insegnanti ci siamo trovati a rincorrere e a domandarci quale fosse il modo più gisto di fare scuola.
I politici si rendono conto che ci sono settori della vita del paese nei quali non è possibile ripartire ogni tre e nemmeno ogni cinque anni? Si rendono conto che scuola, energia, infrastrutture, sanità... hanno bisogno di progetti a lungo termine e condivisi? Si rendono conto che così facendo danno ragione a chi alla fine ripropone il proprio vecchio modo di lavorare? Tanto poi arriva un altro che cambia tutto! Si rendono conto che è anche così che si abbassa la qualità di un servizio? (Creando cioè confusione sui suoi criteri di qualità).
Cosa farà chi verrà dopo Fioroni? Una riforma soft o una riforma radicale?
...e noi satremo a guardare...
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