Non è facile trovare un luogo di incontro con i genitori quando si guarda la scuola dal punto di vista degli insegnanti; si pensa che ognuno debba stare al suo posto e non debba invadere il settore di competenza dell'altro. Anche i genitori sono spesso sospettosi e si chiedono se il docente voglia loro insegnare a svolgere un lavoro che sanno fare benissimo.
Le cose cambiano se uno dei due riesce a superare la rete che divide le due mansioni, prende per un braccio l'altro e cominciano a guardare assieme nelle stessa direzione, che è poi quella della crescita integrale della persona di cui hanno la responsabilità: i genitori per un periodo indefinito, gli insegnanti per un periodo molto più breve.
Se insegnanti e genitori cominciano a guardare nella stessa direzione, i rapporti cambiano le responsabilità si intersecano pur nel rispetto dell'autonomia degli interventi.
Il messaggio che passa è: andiamo assieme nella stessa direzione, aiutiamoci a costruire persone autonome e mature.
I cambiamenti veri poi, avvengono in modo graduale, sul campo e con un dispendio di energie, a volte, minimo.
Questo è quello che sta accadendo a Lusia, nella scuola media in cui insegno da alcuni anni, in provincia di Rovigo (si può dire ancora provincia di Rovigo?).
Da due anni è stato dato il via ad un mini percorso per genitori che, utilizzando il metodo cooperativo, mette i genitori stessi al centro del processo di insegnamento-apprendimento. Alla fine il compito di chi gestisce il corso è solo quello di sollecitarli con brevi interventi significativi, poi saranno i genitori stessi a produrre idee e ad aiutarsi a vicenda.
Al centro dell'argomento trattato a maggio di quest'anno, nel corso di due incontri di due ore ciascuno, sono state alcune disposizioni della mente identificate come un terreno comune al genitore e all'insegnante.
L'accuratezza e il controllo dell'impulsività, per fare solo due esempi, possono e devono essere insegnate sia a casa che a scuola e possono produrre risultati interessanti sia sul rendimento scolastico che sul comportamento desiderato tra le mura domestiche.
Trovato il settore di lavoro i genitori non hanno esitato a mettersi in gioco; hanno lavorato in gruppo e hanno prodotto delle indicazioni che sono state inserite poi tra le diapositive del corso. Indicazioni concrete che possono servire sia a chi ha partecipato al percorso di formazione sia a chi non ha partecipato.
Lavorando in questo modo anche i rapporti tra genitori e tra genitori e insegnanti si modificano, cambiano facendo aumentare la fiducia reciproca, che è poi ciò di cui la scuola di questi tempi ha bisogno.
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