È possibile lavorare con classi eterogenee e aiutare tutti
gli studenti a raggiungere obiettivi in linea con le loro potenzialità e con
gli obiettivi nazionali ed europei?
È possibile pensare che tutti (anche i più in difficoltà)
possano raggiungere almeno gli obiettivi minimi a livello di conoscenze,
abilità e competenze, indispensabili per essere ammessi alla classe successiva?
Almeno nella scuola dell’obbligo?
È possibile fare in modo che i più dotati possano lavorare
in modo più approfondito e possano aiutare i più deboli?
Non esiste una bacchetta magica, non esiste un solo
strumento che possa dirsi risolutore, come vorrebbero alcuni: dimmi cosa devo fare? Non c’è una sola soluzione,
non c’è una sola strategia da mettere in atto; ce ne sono molte e devono essere
utilizzate tutte.
Se si utilizzano da soli, non bastano la progettazione a ritroso di Wiggins e Mc
Tighe e nemmeno il cooperative learning
secondo le modalità dei fratelli Johnson o di Kagan, o le tecniche di gestione della classe suggerite da
Charles o da Brophy, non sono sufficienti nemmeno le mappe concettuali di Novak o le Flipped
Classroom di cui anche in Italia si comincia, in questi anni, a parlare.
C’è invece bisogno di un approccio integrato che preveda
l’utilizzo di tutte queste modalità e di molte altre ancora, come suggerisce
tra gli altri la Tomlinson.
Consapevole perciò di non aver creato uno strumento
esaustivo, ma un piccolo ingranaggio al servizio di una visione più ampia, volevo
utilizzare lo spazio che mi è stato concesso per parlare di ScuolaInterattiva.
Si tratta di un canale YouTube che raccoglie ormai più di
settanta video divisi in cinque playlist.
La playlist più fornita è, per ora, quella che riassume il
periodo storico che va dal medioevo
alla seconda guerra mondiale.
Ogni video ha una durata che va dai due ai sette minuti (a
parte quelli per insegnati dai quali ci si aspettano tempi di attenzione un po’
più dilatati) e presenta il proprio argomento attraverso il progressivo
dispiegarsi di una mappa accompagnata da una voce che presenta il contenuto di
ogni nodo.
Il video procede lentamente (ogni studente ha poi la
possibilità di fermarlo quando vuole) cercando di rispettare il ritmo di
apprendimento di ognuno.
Noi insegnanti abbiamo due preoccupazioni in questi ultimi
tempi: andare incontro alle esigenze degli studenti con Bisogni Educativo Speciali (anche se poi
ogni studente ha dei BES, perché ognuno è diverso dall'altro) e riuscire a dare a
tutti un’idea generale dei concetti ritenuti fondamentali.
ScuolaInterattiva
nasce con l’obiettivo di aiutare a risolvere queste due problematiche: il video
serve infatti, allo studente, anche quello con BES, a identificare i
contenuti ritenuti fondamentali e ad aiutarlo a raggiungere gli obiettivi
legati alle conoscenze di base anche da casa, anche in assenza dell’insegnante;
inoltre, in classe, aiuta a liberare tempo per lavorare sulle competenze e per
favorire approfondimenti che altrimenti sarebbero impossibili.
Facciamo un esempio concreto:
·
La Prima Guerra
Mondiale
1.
L’insegnante chiede ai suoi studenti di guardare
a casa i due video di ScuolaInterattiva
che parlano dell’argomento e di arrivare a scuola o dopo aver prodotto domande
di chiarimento, o dopo aver identificato eventuali percorsi di
approfondimento.
2.
In classe inizia il percorso personalizzato; chi
ha bisogno di chiarimenti può
lavorare direttamente con l’insegnante, su materiali facilitati o con un
compagno-tutor; chi vuole approfondire
può lavorare su materiali più articolati (video, documenti scritti) forniti
dall’insegnante o trovati dallo studente stesso.
3.
Al termine del lavoro gli studenti vengono
suddivisi in piccoli gruppi eterogenei nei quali presentano quanto fatto da
soli, con l’aiuto dell’insegnante o con l’aiuto di un compagno.
4.
Risultato finale: tutti in classe arrivano a
conoscere i contenuti fondamentali (anche chi è maggiormente in difficoltà). Poi,
in base alle specifiche possibilità, ognuno può arrivare a livelli di
approfondimento diversi e a sviluppare competenze (anche sociali, si pensi al
tutor) secondo un programma personalizzato.
Quindi, per quegli insegnanti che sono già sensibili a
determinate innovazioni metodologico-didattiche, ma che non hanno tempo per
costruirsi autonomamente materiali online, ScuolaInterattiva, ma
anche Oilproject e BIGnomi,
possono diventare interessanti strumenti da utilizzare all'interno della
propria programmazione curricolare (anche perché totalmente FREE).
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3 commenti:
Ciao Paolo
trovo utilissimo e molto interessante il percorso da te suggerito. Insegno in un liceo, storia e filosofia ma provengo dalla scuola elementare; non nego che l'esperienza ivi maturata mi è stata utilissima per l'approccio con la scuola superiore. Ho usato le tue mappe con la voce narrante e adesso attingendo anche ai materiali di oilproject mi sento molto meno sola! Desidero restare in contatto e per quanto possibile portare il mio contributo al miglioramneto dell'insegnamento. La mia paura è che le classi dirigenti si formino sempre più fuori dalla scuola pubblica. Buona estate!
Grazie per la condivisione dei tuoi materiali ( tanti e ben fatti!)
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